Bandiere blu dell'anno 2014
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Bandiera Blu 2014
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"Risposta ai comunicati ed esposto codacons"
Risposta della FEE Italia onlus ai comunicati stampa e all’esposto avanzato dall’Associazione dei Consumatori CODACONS prot. n. 65/IST/2018 sull’assegnazione delle Bandiere BluLa FEE Italia onlus apprende con stupore della campagna stampa gratuitamente denigratoria, avviata, in modo ingiustificato ed ingiustificabile, da un’Associazione dei Consumatori. I comunicati stampa apparsi negli ultimi giorni, che seguono un esposto dal contenuto e dai toni utilizzati del tutto inqualificabili, appaiono deliberatamente ambigui e al limite della diffamazione, in grave violazione di ogni principio costituzionale teso a censurare, senza alcun presupposto di verità, l’operato serio e silenzioso di un’Associazione, la FEE Italia, che da più di 30 anni diffonde modelli di sostenibilità ambientale che hanno contribuito a migliorare il territorio e la qualità della vita in più di 160 comuni rivieraschi che hanno deciso di partecipare ad un programma quale Bandiera Blu, di buone pratiche, di sensibilizzazione all’educazione ambientale, attraverso un modello di sostenibilità ambientale destinato a cittadine che hanno vocazione per l’attività turistica. L’esposto dell’Associazione dei Consumatori risulta essere, grave utilizzando illegittimamente prerogative normative, peraltro no applicabili all’associazione stessa, per andare a colpire, senza legale giustificazione, un’attività di sviluppo ambientale di un’Associazione senza scopo di lucro che lavora seriamente su programmi internazionalmente riconosciuti, con il chiaro intento di utilizzare il buon nome ed i valori etici della FEE e del programma Bandiera Blu, per sfruttarne a proprio vantaggio la credibilità e l’importante immagine mediatica. La FEE Italia onlus opera nel territorio italiano da più 30 anni attuando i programmi della FEE internazionale: Bandiera Blu, Eco-Schools, Young Reporters for the Environment, Learning about Forests e Green Key,oltre a dedicarsi alla sperimentazione a livello nazionale di programmi, come Spighe Verdi, una eco-label destinata ai comuni rurali dell’entroterra, al terzo anno di applicazione che, in caso di verifica positiva del funzionamento in un periodo ai almeno 8-10 anni, potrà essere candidato come programma internazionale FEE. La FEE internazionale opera con tutti i suoi programmi in più di 76 paesi al mondo, è la terza struttura internazionale in campo ambientale e i suoi programmi sono seguiti da milioni di persone. Le attività della FEE Italia sono certificate secondo la norma ISO 9001-2015. I programmi internazionali FEE hanno il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell’ONU: UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) con cui la FEE ha sottoscritto Protocolli di partnership globale, la FEE è riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile. Quello che lascia perplessi è proprio il modello di approccio che ha avuto l’Associazione dei Consumatori nei suoi comunicati stampa e nel suo esposto . La FEE Italia opera in maniera completamente trasparente e non ha mai avuto alcun problema a portare a conoscenza di chiunque ne abbia interesse la sua operatività,peraltro il programma Bandiera Blu ha una visibilità e trasparenza assolute, la Commissione nazionale di valutazione è composta unicamente da soggetti terzi, pubblici e tecnici, che danno il loro apporto applicando le previsioni normative. In particolare la qualità delle acque di balneazione è stabilita dalle analisi eseguite dalle ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente) effettuate nell’ambito del Programma Nazionale di monitoraggio, condotto dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, mentre i controlli in loco durante la stagione balneare sono svolti dalle Capitanerie di Porto. Dall’anno 2003, per la valutazione delle candidature, è stato introdotto l’iter procedurale certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001-2015. L’Associazione dei Consumatori ha operato in modo inverso a come si sarebbe dovuta svolgere una corretta “indagine”. Avrebbe dovuto acquisire elementi fattuali, non pubblicare immagini senza alcuna forma di contestualizzazione,effettuare le proprie verifiche, ascoltare gli operatori, acquisire i dati, dare la possibilità di contraddittorio alle parti interessate e poi, in modo obiettivo, esprimere una valutazione. Mentre ha inteso, con un comunicato stampa in qualificabile, gettare ombre in modo negativo e denigratorio nei confronti della FEE. Nel caso in specie, invece, l’Associazione dei Consumatori ha posto in essere un attacco deliberato, peraltro diretto unicamente alla FEE Italia, con un fare assolutamente intimidatorio riportando, peraltro, degli esempi imperscrutabili. L’Associazione dei Consumatori ha affermato l’esistenza di una presunta e quanto mai inesistente “pubblicità ingannevole”, addirittura sostenendo, che i soggetti che vi operano pongono in essere atti di“sicura rilevanza penale”. L’Associazione dei Consumatori afferma che sussisterebbe una “sorta di accordo di sponsorizzazione e/o pubblicità tra Comune e FEE”, sostenendo,senza fornire alcun elemento materiale né aver avviato alcuna verifica concreta, ma solamente in modo presupposto,che la FEE chiede soldi ai Comuni per ottenere il riconoscimento Bandiera Blu. Anzi sostiene che detta situazione sarebbe confermata con l’acquisto delle bandiere. Il fatto è assolutamente non veritiero. La FEE Italia non ha mai percepito dai Comuni alcuna somma di denaro. La questione dell’acquisto delle bandiere è un argomento assolutamente speculativo, se solo l’Associazione dei Consumatori avesse chiesto informazioni alla FEE o ai Comuni interessati avrebbe compreso l’assurdità e la pretestuosità delle affermazioni fatte. Ma al contrario, ha lanciato la notizia come se il fatto fosse acclarato con una superficiale ed illecita spregiudicatezza, ostentando che l’informazione proviene da verifiche condotte dalla Associazione dei Consumatori e quindi per presupposto fondata. La FEE, innanzitutto, dona a ogni Comune meritevole una bandiera blu come vessillo di riconoscimento del raggiungimento dei requisiti previsti dal programma, acquistandola a proprie spese;inoltre è obbligata dalla FEE internazionale a utilizzare unicamente bandiere ufficiali prodotte da un unico fornitore a livello mondiale per tutte le oltre 4.500 spiagge meritevoli nel mondo, a cui viene affidata la fornitura in base a periodici bandi. Qualora i Comuni intendano posizionare altre bandiere nel loro territorio, devono acquistare la bandiere prodotte dal medesimo fornitore ufficiale,tramite FEE Italia, al fine di tutelare i simboli identificativi internazionali di cui solo la FEE Internazionale è titolare. La FEE Italia quindi raccoglie le eventuali richieste di bandiere da parte dei Comuni, acquista le bandiere e le invia ai Comuni ad un prezzo calmierato tenuto conto che il costo copre il valore del bene, i costi di gestione e spedizione delle bandiere, idi diritti della FEE internazionale sul programma Bandiere blu. Per precisione, solo per gli ordini inferiori a 50 € (compresa IVA) vengono addebitati 10 € per i costi del corriere per la spedizione. Per meglio chiarire gli aspetti concreti relativi ai costi per i Comuni per le bandiere aggiuntive richieste da questi ultimi, si tratta di € 36,89 per le bandiere grandi (2,25cm x 1,50 cm) e di € 20,49 per le bandiere piccole (90 x 60 cm), oltre IVA (che viene versata direttamente dai Comuni all’Erario). Si tratta di bandiere in tela nautica, rifinite, che, se fatte realizzare e acquistate autonomamente, a prescindere dalla illegittimità degli acquisti da fornitori diversi da quello ufficiale FEE, avrebbero evidentemente un costo assai maggiore per i Comuni. FEE Italia, peraltro, non ha mai sollecitato i Comuni all’acquisto delle bandiere aggiuntive, bensì invia ai Comuni il prospetto dei costi delle bandiere aggiuntive unicamente su richiesta di questi ultimi. Qui emerge il vero intento scellerato dell’Associazione dei Consumatori ovvero della gratuita denigrazione dell’operato di un’Associazione che opera in modo corretto, morale, integro, nel pieno rispetto della legislazione nazionale e comunitaria in materia di Associazioni e di sostenibilità ambientale. L’Associazione dei Consumatori invece di diffondere comunicati stampa pieni di mere e gratuite illazioni e insinuazioni, avrebbe fatto bene se avesse dedicato qualche giorno a visitare le cittadine impegnate a seguire il programma Bandiera Blu e a comprendere come questo tessuto territoriale sia cambiato in meglio grazie al programma: spiagge pulite, piste ciclabili, mobilità elettrica, efficienza energetica diffusa, depurazione delle acque, elevati livelli di raccolta differenziata, etc.. Peraltro, riguardo ai meccanismi di valutazione del programma, si sarebbe facilmente appreso che la FEE, oltre a verificare i risultati della Commissione di valutazione, pone in essere un controllo continuo attraverso le Capitanerie di porto e riceve ogni anno, numerose comunicazioni dai singoli cittadini a cui risponde dopo avere verificato le segnalazioni con i Comuni interessati. Tanto è vero che ogni anno una o più bandiere blu possono essere revocate, determinando problematiche per l’attuazione del programma e il riconoscimento per l’anno successivo. L’operato di FEE Italia e l’attribuzione della Bandiera Blu ai Comuni meritevoli è anche oggetto ogni anno di una rigorosa verifica a campione da parte della FEE Internazionale. L’Associazione dei Consumatori insinua anche che FEE Italia eroghi corsi di formazione alle strutture dei Comuni coinvolti nel programma Bandiera Blu: anche questa affermazione è completamente falsa e mirata a far crescere il sospetto che esistano contropartite economiche tra FEE e i Comuni. La FEE Italia ha quale sua primaria attività quella di svolgere i programmi internazionali in Italia e non svolge attività di formazione; ad esempio svolge, nell’ambito del programma Bandiera blu e di quello di Spighe verdi un incontro tecnico annuale con i referenti dei Comuni, per fornire gli aggiornamenti del programma, che si svolge, in maniera del tutto gratuita. L’Associazione dei Consumatori addirittura tenta di sostenere che l’attuazione del programma FEE di educazione ambientale per le scuole, Eco-Schools, sarebbe un’altra forma di contropartita Comuni/FEE, senza neppure conoscere i contenuti e le modalità di attuazione del programma Eco-Schools e senza sapere in quanti e quali Comuni italiani esistono scuole che seguono questo programma che, peraltro,non ha nessun legame con il programma Bandiera Blu. Il programma Eco-School, seguito da circa 20 milioni di studenti nel mondo, è stato riconosciuto come il migliore strumento di educazione ambientale al WSSD - Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg, organizzato dalle Nazioni Unite e come modello per l’educazione allo sviluppo sostenibile dall’UNEP - Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, senza contare i continui riconoscimenti ricevuti dall’UNESCO. Anche nell’ambito del programma Eco-Schools vi possono essere dei momenti formativi sull’applicazione del programma ma anche questi si svolgono in maniera del tutto gratuita In un paese come l’Italia, diffusamente disattento all’educazione alla sostenibilità ambientale, l’attuazione di programmi come Bandiera Blu e Eco-Schools andrebbe promossa, a tutto vantaggio dei cittadini consumatori, piuttosto che screditata e calunniata. Il sistema dell’insinuazione del sospetto è del tutto intollerabile, tuttavia FEE Italia onlus è pronta al confronto a qualsiasi livello e a collaborare con tutte le Associazioni dei Consumatori, al fine di perseguire il continuo miglioramento dei propri programmi. |
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